Gli uccelli del Parco dell'Asinara

Cormorano

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l'Asinara per la sua morfologia e per il suo territorio protetto nel quale la presenza dell'uomo è stata sempre minima per motivi storici, costituisce un habitat ideale per molte specie. Uno studio, realizzato dal Dipartimento di Biologia Animale dell'Università di Sassari, ha potuto accertare la presenza di 147 specie, tra stanziali e migratorie.
Gli uccelli sono la categoria animale sicuramente meglio conosciuta sull'Asinara grazie a studi approfonditi condotti tra l'altro con l'ausilio dell'Osservatorio Faunistico del Parco Nazionale dell’Asinara sito in zona Tumbarino (poco sopra l'istmo che congiunge la parte meridionale dell'isola con il corpo centrale). L'Osservatorio è una delle più importanti stazioni di inanellamento degli uccelli migratori d'Italia attiva dal 1997 oltre ad essere un riferimento essenziale per il censimento dell'avifauna stanzaiale.

Vediamo dunque un dettaglio di alcune delle speci più interessanti:

Gabbiano Corso

Gabbiano Corso (Ichthyaetus audouinii). Iniziamo da questo uccello, un endemita delle regioni mediterranee con una concentrazione di esemplari sulle coste più occidentali, Spagna in particolare. Lo IUCN, International Union for Conservation of Nature and Natural Resources, lo classifica nella red list come 'near threatened' cioè specie prossima ad essere minacciata. E' rigorosamente protetto dalla Convenzione di Berna.
L'animale si distingue dal gabbiano reale per caratteristiche fisiche e comportamentali. Questo uccello presenta un caratteristico becco rosso corallo con la punta nera ed un manto bianco tranne il dorso grigio chiaro con estremità nera della coda e delle ali; le zampe sono di colore verde-oliva. Sull'Asinara il Gabbiano corso è tornato a nidificare da non molti anni presso Cala di Sgombro di dentro, zona a riserva integrale del Parco Nazionale e dell’Area Marina Protetta. Il suo habitat naturale è sulle rocce a pochi metri dal mare, nutrendosi esclusivamente di pesce azzurro e saltuariamente di piccoli crostacei. I siti riproduttivi sono di norma localizzati su isolotti per una maggiore protezione dai predatori terrestri.

Falco Pellegrino

Il Falco Pellegrino (Falco peregrinus) nidifica sulle pareti rocciose costiere. E' diffuso in tutti i continenti e non è considerato specie a rischio; è tuttavia inserito nella lista degli animali rigorosamente protetti dalla Convenzione di Berna.
Si tratta di un rapace velocissimo nel volo in picchiata. Pare che possa raggiungere la velocità di 320 km/ora, che lo farebbe l'animale più veloce in natura. In volo orizzontale viceversa risulta molto più lento superando di poco i 100 km/ora.
Ha caratteristiche di caccia assai diverse dagli altri rapaci. Non caccia mai animali a terra, ma solo animali in volo, portandosi sempre ad un'altezza superiore e lanciandosi quindi in picchiata alla sua inarrivabile velocità e colpendo la preda sempre con gli artigli, mai col becco.

Marangone dal ciuffo

Il Marangone dal ciuffo (Phalacrocorax aristotelis) è un uccello della stessa famiglia del Cormorano, ma che si differenzia per le dimensioni, essendo più piccolo del cormorano comune. Inoltre il suo collo è leggermente più sottile e più corto, e sono più piccoli anche la testa e il becco. E' differente anche la sua colorazione che è verde-nera uniforme. Deve il suo nome ad una piccola cresta sul capo che viene alzata nel momento della cova.
Non è considerata specie a rischio, anche se lo IUCN la considera in decremento.
Vive in colonie sulle coste rocciose. E' particolarmente diffuso in Sardegna che ospita le maggiori popolazioni italiane.

Beccaccia

Sui rilievi dell'Asinara sono frequenti gli avvistamenti di beccacce (Scolopax rusticola) e nel 2012 ne sono stati catturati per l'inanellamento, un numero assai superiore alle aspettative.

Monachella del deserto

l’Osservatorio Faunistico del Parco Nazionale dell’Asinara nel 2012 ha catturato ed inanellato persino un esemplare di Monachella del deserto (Oenanthe deserti).
La cattura ha destato sensazione in quanto si tratta del primo avvistamento in Sardegna ed il quinto in assoluto in Italia negli ultimi 10 anni.

Aquila reale

Sui rilievi dell'Asinara si può ancora vedere, se pur in pochi esemplari, il più grande rapace presente nei cieli italiani, l'Aquila reale maestosa con la sua apertura alare che può raggiungere i 2.5 metri. Uno degli ultimi avvistamenti è stato sulla punta Marcutza dell'Asinara nel Febbraio 2012.

Tra le diverse specie che rivestono una rilevante importanza ai fini della conservazione delle speci, vi sono la Berta maggiore (Calonectris diomedea), la Sula (Morus bassanus), la Pettegola (Tringa totanus), il Beccapesci (Thalasseus sandvicensis), il Succiacapre (Caprimulgus europaeus), la Ghiandaia marina (Coracias garrulus), il Tottavilla (Lullula arborea), il Codirosso (Phoenicurus phoenicurus), la Magnanina (Sylvia undata e Sylvia sarda), l'Averla cenerina (Lanius minor), l'Averla capirossa (Lanius senator badius) e l'Ortolano (Emberiza hortulana).
Anche diversi rapaci sono stati avvistati sull'Asinara. Oltre ai già citati Falco pellegrino ed Aquila reale ricordiamo il Falco della regina (Falco eleonorae), l'Avvoltoio barbuto, il Falco pescatore (Pandion haliaetus) che fino agli anni '80 nidificava sull'Asinara, mentre ormai è avvistato solo nei periodi di migrazione, la Poiana (Buteo buteo), il Gheppio (Falco tinnunculus), il Barbagianni (Tyto alba), il Falco cuculo (Falco vespertinus), il Grillaio (Falco naumanni), la Civetta (Athene noctua) ed il Grifone (Gyps fulvus).
Tra gli altri uccelli ricordiamo infine il Tordo bottaccio (Turdus philomelos), il Pettirosso (Erithachus rubecula), la Pernice sarda (Alectoris barbara) e la Sterpazzolina (Sylvia cantillans).