Fauna marina del Parco dell'Asinara

Aragosta

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Nella zona di mare attorno all'isola dell'Asinara la fauna acquatica è particolarmente ricca. Essendo questo tratto di mare parte del Parco Nazionale è quindi area marina protetta. Inoltre il passato storico dell' isola come colonia penale e quindi non avvicinabile ha consentito tra l'altro la preservazione dei fondali contigui all'isola e di conseguenza della fauna marina.
Tra le specie che troviamo nella zona, ricordiamo la tanto celebrata Aragosta (Palinurus elephas) la cui pesca, ovviamente fuori dall'area marina protetta del Parco, è adesso limitata e controllata per preservarne la specie.
Ma nell'area marina protetta all'interno del Parco dell'Asinara sono presenti ben 18 diverse speci di cetacei tra le quali la Stenella (Stenella coeruleoalba), simile al delfino, ma di dimensioni inferiori e col corpo più slanciato, il Delfino comune (Delphinus delphis), il Grampo (Grampus griseus) della stessa famiglia dei delfini, ma col capo arrotondato e senza rostro, la Balenottera comune (Balaenoptera physalus) e il Capodoglio (Physeter macrocephalus). Nella zona protetta del Parco i cetacei sono presenti in quantità più che doppia rispetto alle altre zone del Mediterraneo.

Tartaruga marina

Uno degli animali simbolo della fauna marina presente in molte aree della Sardegna e particolarmente nelle acque dell'Asinara è la Tartaruga marina (Caretta Caretta), classificata come a rischio di estinzione dallo IUCN, International Union for the Conservation of Nature e quindi nella lista delle specie protette.
In diverse occasioni degli esemplari sono stati salvati e restituiti al loro habitat naturale in Sardegna. Particolarmente attivo in quest'opera di salvaguardia e soprattutto di cura è il Centro Recupero Tartarughe Marine situato sull'isola in località Cala Reale (precedentemente sino al 2012 era in località Fornelli) supportato dal CRAMA (Centro Recupero Animali Marini Asinara). E' importante anche l'opera di sensibilizzazione di questi enti verso gli operatori del mare ed i privati cittadini.

Patella gigante

Un'altra specie a grande rischio è la Patella gigante (Patella ferruginea), che è ormai presente solo in qualche area protetta della Sardegna e della Corsica.
E' la più grande del Mediterraneo; può infatti raggiungere i 9 cm di larghezza.
Si tratta della specie maggiormente minacciata di estinzione, sia a causa del crescente inquinamento della superficie del mare, sia per i fenomeni di predazione umana. Anche per questo mollusco il Parco ha messo in atto specifiche forme di tutela e monitoraggio.

Pinna nobilis

La Pinna nobilis, detta comunemente Nacchera, è uno dei molluschi della classe dei bivalvi più grandi del mondo; può raggiungere infatti dimensioni superiori al metro. E’ un endemita del Mediterraneo, dove vive nei substrati sabbiosi, sino ai 50 mt di profondità.
La colorazione esterna è bruna con due lobi madreperlacei. Produce delle perle nerastre iridescenti, che però non hanno alcun valore commerciale.
La presenza di questo mollusco è in forte decremento in tutto il bacino del Mediterraneo essendo stata a lungo vittima del collezionismo, ed è quindi inserita nella lista degli invertebrati da proteggere nella red list della Direttiva Habitat 92/43 CEE dell'Unione Europea.
Nell’isola dell’Asinara è distribuita principalmente lungo le coste orientali con maggiore densità all’interno di Cala di Sgombro di dentro, Cala Marcutza, Cala Stagno Lungo e lungo il promontorio di Punta Trabuccato.

Inoltre in queste acque sono anche presenti alcune speci di squali ed in qualche occasione alcuni esemplari si sono avventurati nel canale tra l'isola Piana e l'Asinara.
In particolare sono presenti piccoli squali come il Palombo (Mustelus mustelus) e la Verdesca (Prionace glauca), ormai a rischio estinzione, ma non solo; anche un esemplare del terribile Squalo bianco (Carcharodon carcharias) di oltre 6 metri è stato catturato a Stintino nel 1999.

Squalo Elefante

Un altro tipo di squalo di enormi dimensioni, lo Squalo elefante (Cetorhinus maximus) che arriva a 10 metri di lunghezza, è stato avvistato in queste acque e nel 2009 un esemplare di circa 7.5 metri è finito nelle reti di un pescatore a Porto Torres. Va ricordato tuttavia che, a differenza degli altri squali, lo squalo elefante è del tutto innocuo in quanto si nutre esclusivamente di plancton. Anch'esso è purtroppo in via di estinzione.